Nella notazione degli indirizzi IPv6, ciascun indirizzo è composto da 128 bit, divisi in 8 gruppi di 16 bit ciascuno. Ciascuno di questi gruppi è comunemente rappresentato in forma esadecimale e, per convenzione, questi gruppi sono chiamati “hextet” anche se tecnicamente sarebbero più precisi come “ottetti” perché ci sono 8 gruppi.
Tuttavia, il termine "hextet" viene utilizzato per descrivere ciascun gruppo di quattro cifre esadecimali, il che è diverso da come i termini vengono utilizzati nel contesto di byte o ottetti in altre aree della tecnologia di rete.
Per chiarire la tua domanda, un indirizzo IPv6 non si limita ad avere “4 hextet”, ma deve avere 8 hextet in totale. Questi hextet possono includere zeri e la notazione IPv6 consente alcune flessibilità per semplificare la scrittura:
- Soppressione degli zeri iniziali: In ogni esadecimale è possibile omettere gli zeri iniziali. Per esempio,
0ABC
può essere scritto semplicemente comeABC
. - Contrazione di zeri consecutivi: La notazione IPv6 consente di comprimere una volta una sequenza di due o più esadecimali consecutivi contenenti solo zeri, utilizzando i due punti doppi (
::
). Questo può essere usato per semplificare indirizzi lunghi con molti zeri. Ad esempio, l'indirizzo2001:0db8:0000:0000:0000:ff00:0042:8329
può essere abbreviato come2001:db8::ff00:42:8329
.
È essenziale che un indirizzo IPv6 completo rappresenti tutti i 128 bit, equivalenti a 8 hextet, ma l'uso della notazione abbreviata consente di presentare questi indirizzi in modo più compatto e gestibile.
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